Dopo lo scrimmage di prestigio e impegno in quel di Brescia contro la Germani, il cronoprogramma di avvicinamento all'ormai imminente debutto in campionato tra 10 giorni in via Perusini contro l'Unieuro Forlì, la Gesteco era chiamata ad oliare ulteriormente gli ingranaggi nel trofeo Ferroluce sul parquet di Romans d'Isonzo, un quadrangolare che la vede in lizza contro tre delle possibili protagoniste con ambizioni di promozione, quali le due retrocesse Pesaro e Brindisi e la Tezenis Verona di coach Ramagli.
Proprio i veneti erano erano l'ostacolo delle Aquile gialloblù nella seconda semifinale per raggiungere Brindisi nella finale di domani, dopo che i pugliesi avevano superato la Carpegna Pesaro per 85-82 al termine di una gara condotta a lungo con buon margine e messa in discussione dai marchigiani solo nei minuti finali.
La finale è sfumata per i ducali dopo un match giocato in clima campionato, con grande intensità ed equilibrio, nel quale per ben due volte gli uomini di Pillastrini sono stati ad un passo dalla vittoria che invece è andata alla truppa di Ramagli solamente al termine del secondo tempo supplementare.
Si parte con Redivo, Marks, Marangon, Dell'Agnello e Miani per Cividale mentre Verona, imbottita in campo e in panchina da ex APU, risponde con Faggian, Palumbo, Cannon, Esposito e Udom con Cividale che parte con voglia e concentrazione portandosi sul 9-4 a metà della prima frazione dopo una percussione del Sindaco Redivo e Verona che resta in scia grazie al tiro dall'arco e poi mette la freccia a 4'10" dalla prima sirena con due liberi di Faggian (11-12 ); in questa fase il match viaggia sul filo dell'equilibrio con le due compagini che mettono sul parquet un'intensità difensiva già da campionato e le Eagles avanti 20-17 grazie ancora ad un recupero dell'asso di Bahia Blanca. Si riprende con la Gesteco a difendere subito a tutto campo e Verona che ribatte azionando più volte il tiro dalla lunga distanza fino ad una tripla di Derrick Marks per il 25-23 a 6'50" dall'intervallo lungo; in questo periodo Pillastrini tiene a lungo in panchina Redivo a scopo precauzionale perché l'argentino è rimasto lievemente contuso in una fase di gioco e Verona nel frattempo si è caricata di falli, consentendo a Cividale diversi viaggi in lunetta con il tabellone che segna 32-31 a 2'40" ed infine 37-34 quando le due squadre rientrano negli spogliatoi a metà gara, con Cividale che ha beneficiato di alcune pregevoli giocate offensive del "Sindaco", quando è rientrato sul parquet, passata la paura.
Il match sin qui è assolutamente equilibrato con Verona che cerca con maggior insistenza il tiro perimetrale (5/12 alla sosta contro il 2/6 dei ducali) e Cividale che invece cerca di finalizzare con maggiore circolazione della palla in attacco per servire i lunghi nel pitturato scaligero (8/17 lo score da due per i friulani contro 4/9 dei veronesi) e si fanno preferire anche sotto le plance dove hanno catturato 15 carambole, di cui 5 offensive, a fronte delle 11 degli uomini di Ramagli, di cui solo 2 sotto il loro canestro ducale.
Alla ripresa del gioco la Gesteco con la prima tripla di Redivo e due liberi dell'argentino si porta avanti di 8 lunghezze (44-36), fallendo con Marks sottomisura la palla del + 10, e Verona che poi cerca di impedire la fuga variando l'approccio offensivo e penetrando stavolta da sottomisura la difesa delle Eagles si riporta avanti 51-52 a metà tempo; Cividale però non perde lucidità e inizia un lungo testa a testa con il tabellone sul 56-55 dopo una bella giocata di Mastellari e un 1/2 di Berti dalla lunetta a 2'05" dalla fine del terzo periodo a cui si perviene sul 60-57.
L'avvio dell'ultimo quarto vede un improvviso black-out offensivo delle Aquile che restano a secco fino 6'19" dalla fine quando Dell'Agnello rompe il digiuno portando i suoi sul 62-64, perché Verona nel frattempo ne aveva approfittato con un parziale di 0-7 per andare sul + 4; il finale si gioca punto a punto con grande intensità da ambo le parti e Cividale torna avanti grazie a Marks con la tripla del 70-68 a 2'31"; gli ultime battute del match sono caratterizzate da grande nervosismo sul fronte scaligero con gli arbitri che puniscono Palumbo per un fallo intenzionale che manda Rota in lunetta per il 74-71 a 1'14" e i ducali che falliscono il successivo possesso del possibile + 5; Udom è infallibile dai liberi (74-73) e poi Esposito torna ancora in lunetta per un 2 su 2 che manda Verona sul + 1 dopo il quinto fallo di Marks a 17". Redivo va dalla linea della carità a 3" e con un insolito, per lui, 1/2 impatta il 75-75 con cui si va all'overtime.
Il tempo supplementare è sempre giocato sul filo del botta e risposta con Verona avanti 78-80 a 1'30"; poi una tripla di Dell'Agnello manda Cividale sull'81-80 e Redivo in lunetta a 16" incrementa 83-80 ma Penna con una tripla dall'angolo sulla sirena porta tutti al secondo overtime.
Anche nel secondo supplementare nessuna delle due squadre riesce a strappare fino a che Verona va sul + 6 a 1'19"; è l'allungo decisivo che consente ai veneti di guadagnarsi la finale con il punteggio finale di 87-95.
Giuseppe Passoni
TEZENIS VERONA - UEB GESTECO CIVIDALE 87-95
(20-17; 37-34; 60-57; 75-75; 83-83)
UEB GESTECO CIVIDALE
Marangon 5, Marks 12, Redivo 21, Miani 16, Berti 8, Ferrari 3, Dell'Agnello 14, Mastellari 4, Rota (k) 4, Piccionne n.e., Baldares n.e., Baldini n.e.. Allenatore: Stefano Pillastrini. Vice allenatore: Giovanni Battista Gerometta. Assistente allenatore: Alessandro Zamparini.
TEZENIS VERONA
Mbacke 8, Cannon 11, Gazzotti 2, Faggian 7, Airhienbuwa 4, Palumbo 9, Esposito (k) 22, Penna 13, Udom 13, Bartoli V. 8. Allenatore: Alessandro Ramagli. Vice allenatore: Andrea Bonacina. Assistente allenatore: Stefano Gallea.
Arbitri: Massimiliano Spessot e Chiara Corrias
Spettatori: 300 circa
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